Il Trebbiano Spoletino

Un vitigno con grandi potenzialità e un territorio con una antichissima tradizione vitivinicola. E’ il segreto della rinascita del Trebbiano Spoletino. Oltre 20 assaggi per scoprirne le diverse interpretazioni: in acciaio, in legno, in anfora, con macerazione. Poliedrico e di grande espressività, un altro asso nella manica nell’Umbria del vino, che continua a perseguire la qualità ad altissimi livelli.

Pero il vino Trebbiano Spoletino
e gratissimo, molto limpido,
ha un profumo speciale e
diviene facilmente spumante.
Francesco Francolini (1908)

BREVE STORIA E TRADIZIONE

Il crescente consenso che il Trebbiano Spoletino sta ricevendo segna la storia della rinascita e della riscoperta di un vitigno tipico, iniziata circa 20 anni or sono.
Tuttavia, la storia del Trebbiano Spoletino inizia da molto più lontano e affonda le proprie radici in un territorio vocato alla viticoltura fin dai tempi più antichi: numerose infatti le testimonianze che attestano una secolare dedizione all’uva ed al vino, propria del territorio di Spoleto.

Lo straordinario lavoro di ricerca del CEDRAV[1] (Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra) aiuta a comprendere il valore storico di questo vitigno. Lo stesso disciplinare[2] della Doc Spoleto, nata nel 2011, ne riprende alcuni passaggi fondamentali:  

“La vocazione vitivinicola di Spoleto viene da lontano e la viticoltura, pur tra gli alti e bassi che contraddistinguono l’uso agricolo dei suoli, ha accompagnato da sempre la presenza e le attività degli uomini nella valle spoletana. Se Plinio il Vecchio e Columella segnalano diversi ceppi di viti umbre (l’Hirtiola, la Babanica, la Palmensis), è Marziale, nel primo secolo dopo Cristo, a citare per la prima volta ilvino di Spoletoe a paragonarlo al Falerno.

Nelle epoche successive, la coltivazione e il commercio del vino nella valle di Spoleto, come nelle altre realtà comunali che oggi sono interessate ad acquisire la denominazione di origine controllata «Spoleto», ha sempre avuto una importanza notevole nell’economia locale.”

Già secolo XV, si ritrovano testimonianze relative all’uso di “Trebbiano”. Tuttavia “una vera e propria identificazione come vitigno avviene nel XIX secolo: nell’elenco dei vitigni umbri compilato 1875 da Raffaello Antinori e Giuseppe Bellucci per la Commissione ampelografica dell’Umbria viene citato, fra i 22 vitigni ad uve bianche presenti nel territorio perugino, ricavati dall’esame “sopra 105 vitigni in diverse plaghe presso 8 proprietari”, il “greco spoletino”, distinto dal grechetto e dai trebbiani citati come trebbiano fiorentino, trebbiano montanino e trebbianello giallo”[3]

E, ancora nel Disciplinare, si legge: “Nel XIX secolo il vitigno viene così descritto: “il Trebbiano chiamato nelle altre plaghe dell’Umbria lo Spoletino, è il vitigno più coltivato nella pianura spoletana e il preferito dagli agricoltori per le sue buone qualità.””

Altresì lo studio evidenzia come la produzione di bianco sia di gran lunga superiore a quella del vino rosso. Inoltre con le uve di Trebbiano si ricavava “un buon spumante naturale a tipo Champagne, mentre adi vini più deboli dei piani si riesce a d ottenere eccellenti distillati a tipo Cognac”.

Nell’uso tradizionale, come riportato da Francesco Francolini in uno studio del 1908, poteva essere anche vinificato in passito: “con il Trebbiano appassito si fabbrica il famoso vin santo di Trevi, che ha acquistato una certa e meritata celebrità nella categoria dei vini liquorosi.”

Purtroppo la piaga della fillossera lasciò un segno pesante. Molte colture andarono distrutte o perse e i reimpianti favorirono, almeno in parte, l’introduzione della coltivazione a filare, modificando un paesaggio che fin dal XV secolo era caratterizzato da viti maritate agli olmi, frassini o aceri campestri, con l’utilizzo di “tirelle” (fili tirati tra una pianta e l’altra per favorire lo sviluppo delle viti).

Si conservò tuttavia la coltura del Trebbiano Spoletino, nel solco della tradizione, consentendogli così di giungere ai giorni nostri, da tempi immemori.

Viti di Trebbiano Spoletino maritate con tirelle
@Photo Credits: Agricola Romanelli

IL TREBBIANO SPOLETINO OGGI

Il lavoro di selezione clonale effettuato negli anni ’80 ha avuto il pregio di identificare e salvaguardare quest’uva tipica del territorio di Spoleto. Tuttavia si può dire che la vera riscoperta e valorizzazione del vitigno arriva negli ultimi 15-20 anni. Questo ad opera di un crescente numero di cantine che vede nel vitigno un nuovo portavoce identitario del territorio, puntando tutto sulla qualità e su un mercato sempre più attento ed esigente.

Il Trebbiano Spoletino è caratterizzato da una maturazione tendenzialmente tardiva ed un buon livello di acidità. Questo lo rende estremamente versatile e le diverse interpretazioni che si possono trovare ne danno conferma. In acciaio, in anfora, in legno, con o senza lunghe macerazioni, con o senza l’affinamento sui lieviti.

Molte interpretazioni, dunque, spesso con risultati entusiasmanti. Il Trebbiano Spoletino conferma oltre ad una innata poliedricità, una capacità espressiva articolata, in grado di conquistare con immediatezza e, al contempo, sedurre i più appassionati ed esperti con molteplici chiavi di lettura.

Andiamo a scoprirlo da vicino con le note di degustazione raccolte negli ultimi mesi.

DEGUSTAZIONI

 Premessa

Le note di degustazione che seguono, sono state raccolte per lo più nel 2020 e rappresentano un percorso personale più che una trattazione sistematica della vinificazione del Trebbiano Spoletino. Tuttavia, fanno eccezione i primi due vini di seguito descritti. Infatti, mi è sembrato interessante riportare la degustazione di quelli che sono stati i primi incontri con il Trebbiano Spoletino. Gli appunti risalgono nientemeno che al 2011 ed al 2014 e riguardano rispettivamente i Trebbiano Spoletino delle cantine Antonelli San Marco e Le Cimate.

I (miei) primi incontri con il Trebbiano Spoletino.

Due processi produttivi diversi, ed entrambi orientati all’estrazione della componente aromatica.

Il Trebbiano Spoletino di Antonelli, che successivamente diventerà il Trebium, utilizza una selezione massale delle uve da vecchie viti di proprietà della cantina, maritate ad aceri. Questo riprende e conferma le testimonianze storiche di cui abbiamo parlato.

La vendemmia avviene verso metà ottobre, per permettere una piena maturazione al vino, considerando che è una varietà tardiva. La vinificazione prevede una breve macerazione, la chiarifica a freddo, poi la fermentazione in botti grandi di rovere, dove sosta sui lieviti per circa 6 mesi, senza controllo della temperatura.

Il Trebbiano Spoletino de Le Cimate, arriva da una vigna impiantata nel 2010. La vinificazione prevede una macerazione di 12 ore, anche in questo caso breve. Tutto il processo di vinificazione avviene a temperatura controllata (sotto i 12°C) fino ad una criomacerazione a -4°C per 5 giorni prima della chiarifica. Un percorso molto interessante volto a massimizzare l’estrazione del ricco patrimonio aromatico. La maturazione avviene solo in acciaio.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2009 | Antonelli San Marco – Giallo paglierino tendente al dorato. Profumi agrumati e di frutta gialla matura, mineralità e toni vanigliati. Ingresso morbido, rotondo, poi la beva è vivacizzata da una buona freschezza. Finale ancora su ritorni fruttati.  

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2013 | Le Cimate – Solare, fruttato con note di pesca, mango, toni agrumati e sfumature minerali. Succoso e vivido al palato, procede con vibrante freschezza e buona persistenza.

 Il Trebbiano Spoletino oggi: vinificazione tradizionale solo acciaio

In questa sezione sono raccolti i Trebbiano Spoletino interpretati con un processo di vinificazione tradizionale, che mira all’estrazione della componente aromatica primaria – di cui il Trebbiano Spoletino è ricco –  attraverso la vinificazione e l’affinamento solo in acciaio. Solo apparentemente vini più semplici, in realtà il notevole patrimonio aromatico ed estrattivo del Trebbiano Spoletino riesce a conferire un interessante quanto ricco profilo organolettico.

Spoleto Trebbiano Spoletino Campo di Pico DOC 2018 | Valdangius – Paglierino carico, quasi oro. Si conferma esuberante, con note di agrumi, frutta tropicale, seguito da una vena erbacea con ricordi di sedano e salvia, tipici del Trebbiano Spoletino di Valdangius. Sorso voluminoso e pieno, che contiene una importante spinta acida. Chiusura persistente e pulita.

Spoleto Trebbiano Spoletino DOC 2019 | F.lli Pardi –  Naso intrigante, spostato su toni più erbacei e vegetali. Oltre frutta bianca, note di anice, bosso, salvia. Sorso pieno, con una bella progressione in fuga con chiusura minerale. Impercettibile il tenore alcolico di 14%

Spoleto Trebbiano Spoletino DOC 2018 | Bocale – Paglierino. Corredo fruttato solare, pesca bianca, agrumi, susina fiori bianchi, ricordi vegetali ed erbacei. Sorso carnoso con una bella spalla acida, finale sapido di buona persistenza.

Umbria Trebbiano Spoletino Goccio IGT 2019 | Dionigi – Paglierino. Mela, susina, lime, finocchietto. Naso non particolarmente ampio e intenso. Sorso con un buon attacco morbido, subito richiamato dalla sapidità.

Umbria Bianco Farandola IGT 2018 | Di Filippo – Su terreni collinari argilloso-calcarei, lavorati senza mezzi agricoli a motore, ma con l’uso di cavalli e oche, nasce il Trebbiano Spoletino di Di Filippo, vinificato tradizionalmente in solo acciaio. Paglierino carico. Fiori, agrumi e frutta gialla. Composto, pone l’accento sulla vena acido-sapida in chiusura.

Umbria Trebbiano Spoletino Calicanto 2019 | Villa Mongalli – Da terreni Calcareo, ricchi di pietre silice, un vino fresco e agile, con richiami di pesca, susina, camomilla. Il sorso è bilanciato e composto, con accenti minerali che ne caratterizzano la personalità

Montefalco Bianco Trebbiano Spoletino DOC 2019 | Moretti Omero – Paglierino tenue. Frutta gialla, susina, ananas, lime. Poi accenti minerali ampiamente confermati all’assaggio, dopo un incipit morbido, dolce e fruttato. Chiusura ammandorlata.

Spoleto Trebbiano Spoletino Bagnolo DOC 2018 | Colle Mora – Da raccolto parzialmente tardivo, esprime note intense di frutta, pesca, albicocca e agrumi. All’assaggio sembra quasi avere un cenno tannico, pur non essendo stato vinificato in legno. Decisamente sapido in chiusura.

Il Trebbiano Spoletino oggi: con uso del legno

In questa sezione sono raccolti i Trebbiano Spoletino interpretati con un processo di vinificazione tradizionale, che fa uso del legno al fine di arricchire la complessità e la struttura del vino.

Trebbiano Spoletino Riserva DOC 2015 | Le Cimate –  Non più presente nella gamma dei vini de Le Cimate, il Trebbiano Spoletino Riserva ha una impostazione molto diversa dalla versione base, per via dell’utilizzo del legno nella fase di affinamento: Colore dorato. Offre una lunga carrellata di riconoscimenti tra note di resina, cera d’api, miele, arancia candita, pera, spezie dolci. Sorso rigoroso, agile e potente, con ritorni vanigliati e una nota sapida, iodata, lunghissima.

Spoleto Trebbiano Spoletino Trebium DOC 2019 | Antonelli San Marco – Medesimo processo produttivo della versione assaggiata nel 2011, con breve macerazione e successiva fermentazione e affinamento in legno. Di color giallo paglierino. Agrumi, biancospino, nota di anice e muschio. Elegante al naso come al sorso, con una acidità ben delineata che ne definisce i tratti. Equilibrato, nitido e persistente.

Montefalco Bianco Aria di Casa DOC 2018 | Tenuta Alzatura – Tenuta Alzatura è la proprietà della nota famiglia Cecchi in Umbria. In un epoca di etichette sempre più originali, pseudo-retrò o stravaganti, colpisce l’impostazione sobria della grafica e un nome ancor più rassicurante: ‘Aria di casa’. Dietro questo nome la scoperta di un Trebbiano Spoletino di ottima fattura, presentato quest’anno per la prima volta.
Giallo paglierino. Espone subito il suo lato minerale con ricordi di ghiaia, poi frutta gialla, susina, felce, sfumature agrumate. Sorso vellutato e morbido che ci ricorda il passaggio il legno con toni più burrosi. Beva ricca e accattivante.

Umbria Trebbiano Spoletino Riserva Minganna IGT 2018 | Villa Mongalli – Minganna si caratterizza per un lungo affinamento in legno di Almeno 12 mesi botte rovere slavonia. L’impostazione differisce dal Calicanto, andando a cercare complessità e longevità. Si presenta di color giallo paglierino carico, quasi oro. Profumi di frutta gialla matura, melone bianco, camomilla, toni erbacei e un tocco minerale. Il sorso è immediatamente ampio e perentorio. Una buona acidità ne guida la dinamica conducendo verso un finale decisamente minerale con ritorni fruttati. Persistente.

Il Trebbiano Spoletino oggi: con macerazione prolungata e/o affinamento sui lieviti (in acciaio o in legno)

In questa sezione sono raccolti i Trebbiano Spoletino interpretati con un processo di vinificazione biologico o biodinamico o cosiddetto naturale, in particolare con l’uso di lunghe macerazioni e fermentazioni spontanee attraverso lieviti indigeni.

Umbria Trebbiano Spoletino Arneto IGT 2015 | Tenuta Bellafonte – Fiore all’occhiello della Tenuta Bellafonte, l’Aerneto è un bianco raffinato ed elegante, decisamente complesso e ricercato. La vinificazione avviene con macerazione prolungata per alcuni giorni a freddo, per poi fermentare in botti grandi di rovere, svolgendo la fermentazione alcolica grazie a lieviti indigeni e successivamente anche la malolattica. Rimane poi sui lieviti per circa 7 mesi.  Si presenta color oro giallo, molto luminoso. Naso che denota una personalità originale ed intrigante: toni vegetali, cenni di lievito, agrumi, miele, camomilla. Gustativa piena, rotonda, masticabile. Molto persistente con ritorni di frutta matura.

Trebbiano Spoletino Tempestivo DOC 2019 | Colle Ciocco – Personalità decisamente convincente e originale per il Tempestivo. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata, poi affinamento sulle fecce fini in vasca di acciaio per 4 mesi. Paglierino intenso. Pesca gialla, frutta tropicale, toni floreali di gelsomino, un’idea di capperi e finocchio. Sorso succoso, perentorio, nitido con un’acidità ben definita. Persistente.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2019 | Perticaia – Vinificazione in acciaio, con almeno 6 mesi sulle fecce fini. Frutta tropicale e agrumi, mango, tocco minerale quasi fumè. Acidità vibrante, sorso pieno e solare. Ottima persistenza.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2013 | Perticaia – Paglierino. Solare, naso ricco di agrumi, lime, frutta a polpa gialla, mango, albicocca, cenno di erba tagliata. Ingresso morbido e piacevole, subito fresco con vigorosa chiusura sapida, mantenendo una complessiva dolcezza. Nonostante il periodo di affinamento in bottiglia di circa 7 anni complessivi, non emergono toni evoluti verso la terziarizzazione o ossidazione, ma solo una straordinaria maggior complessità.

Trebbiano Spoletino Del Posto DOC 2018 | Perticaia – Vinificazione analoga al base, sempre in acciaio a temperatura controllata. Dopo una breve macerazione con le bucce. Affinamento per 12 mesi sulle fecce fini. Paglierino intenso. Mango e fiori gialli, poi vira più verticale e severo su note vegetali. L’attacco è perentorio con un buon equilibrio, e un buon supporto acido-sapido, che ne caratterizza il profilo.

Trebbiano Spoletino Birbanteo DOC 2018 | Mevante – Vinificazione in acciaio e maturazione a contatto con le fecce fini per circa 6 mesi. Paglierino tenue. Melone invernale, mela, pepe bianco, sedano. Fresco e ben equilibrato, chiusura piacevolmente sapida.

Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda DOC 2018 | Antonelli San Marco – Seconda versione del Trebbiano Spoletino firmato Antonelli San Marco, questa volta in anfora. Segue l’impostazione, così dire, ossidativa, ma con piena aderenza alla cifra stilistica di casa Antonelli.
Dorato, molto luminoso. Spettro olfattivo, originale ed intenso: kiwi giallo, agrumi, pompelmo, cotognata, poi toni più verdi e sapidi che ricordano i capperi ed il patè di olive. Sorso equilibrato, con nuovi richiami fruttati e un’acidità sferzante. Chiusura piuttosto sapida. Lunghissimo.

Trebbiano Spoletino Le Tese DOC 2018 | Romanelli – Vinificazione in acciaio, con lunga macerazione e fermentazione sulle bucce per circa 50 giorni. Ulteriore affinamento sulle fecce fini per 8 mesi. Risultato di grandissimo livello: Dorato luminoso. Caramella al miele, frutta matura, mimosa, cipresso, un’idea fumè. Sorso ampio, profondo e avvolgente. Struttura importante sorretta da una impalcatura acida. Ritorni di pappa reale sul finale.

Umbria Trebbiano Spoletino Maceratum Igt 2019 | Fongoli – Il Maceratum è un vino biodinamico che sta ai vini macerati – o naturali – come Louis Armstrong al Jazz. Questo perchè è di facile interpretazione e comprensione ma non per questo semplice: tutt’altro, il presupposto tecnico è raffinatissimo e solido.  Ma nel Maceratum si superano le incertezze, le sbafature, gli sbilanciamenti, proprie di alcuni vini della stessa categoria. Maceratum è un vino ben fatto che segue una sua filosofia e una sua strada. 

Colore quasi ramato, opalescente. Profumi originali, complessi, autunnali. Cotognata, camomilla, fiori di campo, salvia, un’idea di burro fuso. Il sorso è la vera sorpresa: pieno, rotondo, con una sferzata acida che da nerbo e struttura, nessuna componente prevale in un bel ensemble corale. Finale lungo, ancora floreale.

ENGLISH VERSION

SHORT HISTORY AND TRADITION

The growing consensus that Trebbiano Spoletino is receiving is the story of the rebirth and rediscovery of a typical vine that began about 20 years ago. However, the history of Trebbiano Spoletino begins much further away and has its roots in an area dedicated to viticulture since ancient times: in fact, numerous facts attest to a centuries-old dedication to grapes and wine, typical of Spoleto area.

The extraordinary research work of CEDRAV (Center for Documentation and Anthropological Research in Valnerina and in the Umbrian Apennine) helps to understand the historical value of this vine. The same disciplinary of the Doc Spoleto, issued in 2011, takes up some fundamental passages:

“Spoleto’s winemaking vocation comes from afar and viticulture, despite the ups and downs that characterize the agricultural use of the land, has always accompanied the presence and activities of men in the Spoleto valley. If Plinio the Elder and Columella report different strains of Umbrian vines (Hirtiola, Babanica, Palmensis), Marziale, in the first century after Christ, mentions Spoleto wine for the first time and compares it to Falerno.

In later times, the cultivation and trade of wine in the Spoleto valley, as in the other municipalities that today are interested in acquiring the “Spoleto” denomination of origin, has always had a considerable importance in the local economy.

Already in the Fifteenth Century, there are evidence of the use of “Trebbiano”. However, “a real identification as a vine took place in the nineteenth century: in the list of Umbrian vines compiled in 1875 by Raffaello Antinori and Giuseppe Bellucci for the Ampelographic Commission of Umbria, among the 22 white grape varieties present in the Perugia area, obtained from the examination “over 105 vines in different areas at 8 owners”, the “Greek Spoletino”, distinct from the Grechetto and Trebbiani cited as Trebbiano Fiorentino, Trebbiano Montanino and Trebbianello giallo “

And, again in the Disciplinary, we read: “In the nineteenth century the vine is described as follows: “Trebbiano, called Spoletino in the other parts of Umbria, is the most cultivated vine in the Spoleto plain and the favorite of farmers for its good qualities. “”

The study also highlights how the production of white is much higher to that of red wine. Furthermore, with the Trebbiano grapes it was possible to obtain “a good natural champagne-like sparkling wine, while it is possible to obtain excellent Cognac-like distillates from weaker wines of the land”.

In traditional use, as reported by Francesco Francolini in a study of 1908, it could also be vinified as a sweet wine: “with the dried Trebbiano the famous Trevi vin santo is made, which has acquired a certain and deserved fame in the category of liqueur wines .”

Unfortunately, the plague of phylloxera left an heavy mark. Many crops were destroyed or lost and replanting favoured the introduction of row cultivation, modifying a landscape, which since the Fifteenth Century was characterized by vines married to elms, ash or field maples. However, the cultivation of Trebbiano Spoletino has been preserved, in the wake of tradition, thus allowing it to reach the present day, from long times ago.

THE TREBBIANO SPOLETINO TODAY

The clonal selection work carried out in the 1980s had the merit of identifying and safeguarding this grape typical of the Spoleto area. However it can be said that the true rediscovery and enhancement of the grape comes in the last 15-20 years. This is the work of a growing number of wineries that see the vine as a new spokesperson for the territory, focusing everything on quality and on an increasingly attentive and demanding market.

A tendentially late ripening and a good level of acidity characterize Trebbiano Spoletino. This makes it extremely versatile and the different interpretations can confirm this. In steel, in amphora, in wood, with or without long macerations, with or without aging on yeasts.

Many interpretations, therefore, often with exciting results. Trebbiano Spoletino confirms in addition to an innate versatility, an articulated expressive capacity, able to immediately conquer and, at the same time, seduce the most passionate and expert with multiple interpretations.

Let us find out closely with the tasting notes collected in recent months.

TASTINGS

Premise

The following tasting notes have been mostly collected in 2020 and represent a personal journey rather than a systematic discussion of Trebbiano Spoletino winemaking. However, the first two wines described below are an exception. In fact, it seemed interesting to me to report the tasting of what were the very first encounters with Trebbiano Spoletino. The notes date back to no less than 2011 and 2014 and concern respectively the Trebbiano Spoletino from the Antonelli San Marco and Le Cimate wineries.

(My) first encounters with Trebbiano Spoletino.

Two different production processes, and both oriented towards the extraction of the aromatic component.

Antonelli’s Trebbiano Spoletino, which later became Trebium, uses a mass selection of grapes from old vines owned by the winery, married to maples. This takes up and confirms the historical evidence we have talked about.

The harvest takes place around mid-October, to allow the wine to fully mature, considering that it is a late variety. The vinification involves a short maceration, cold clarification, then fermentation in large oak barrels, where it rests on the lees for about 6 months, without temperature control.

Trebbiano Spoletino de Le Cimate comes from a vineyard planted in 2010. The vinification involves a 12-hour maceration, even in this case short. The whole vinification process takes place at a controlled temperature (below 12 ° C) up to a cryomaceration at -4 ° C for 5 days before clarification. A very interesting path aimed at maximizing the extraction of the rich aromatic heritage. Maturation takes place only in steel.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2009 | Antonelli S. Marco -Straw yellow tending to golden. Aromas of citrus and ripe yellow fruit, minerality and vanilla tones. Soft, round entry, then the drink is enlivened by a good freshness. Final still on fruity returns.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2013 | Le Cimate – Sunny, fruity with notes of peach, mango, citrus tones and mineral nuances. Juicy and vivid on the palate, it proceeds with vibrant freshness and good persistence.

Trebbiano Spoletino today: traditional vinification only in steel

This section collects the Trebbiano Spoletino wines interpreted with a traditional winemaking process, which aims to extract the primary aromatic component – of which Trebbiano Spoletino is rich – through vinification and aging only in steel. Only apparently simpler wines, in reality the remarkable aromatic and extractive heritage of Trebbiano Spoletino manages to confer an interesting and rich organoleptic profile.

Spoleto Trebbiano Spoletino Campo di Pico DOC 2018 | Valdangius – Deep straw yellow, almost gold. It is confirmed exuberant, with notes of citrus, tropical fruit, followed by a herbaceous vein with flavors of celery and sage, typical of Trebbiano Spoletino di Valdangius. Voluminous and full sip, which contains an important acid boost. Persistent and clean closure.

Spoleto Trebbiano Spoletino DOC 2019 | F.lli Pardi – Intriguing nose, shifted to more herbaceous and vegetal tones. Besides white fruit, notes of anise, boxwood, sage. Full sip, with a nice progression on the run with a mineral closure. The alcohol content of 14% is imperceptible

Spoleto Trebbiano Spoletino DOC 2018 | Bocale – Straw yellow. Solar fruity set, white peach, citrus, plum, white flowers, vegetal and herbaceous memories. Fleshy sip with a nice sour shoulder, savory finish with good persistence.

Umbria Trebbiano Spoletino Goccio IGT 2019 | Dionigi – Straw yellow. Apple, plum, lime, fennel. Nose not particularly broad and intense. Sip with a good soft attack, immediately recalled by the flavor.

Umbria Bianco Farandola IGT 2018 | Di Filippo – Di Filippo’s Trebbiano Spoletino is born on clayey-calcareous hilly soils, processed without agricultural vehicles, but with the use of horses and geese, traditionally vinified in steel only. Deep straw yellow. Flowers, citrus and yellow fruit. Composed, it emphasizes the acid-sapid vein at the end.

Umbria Trebbiano Spoletino Calicanto 2019 | Villa Mongalli – From calcareous soils, rich in silica stones, a fresh and agile wine, with hints of peach, plum, chamomile. The sip is balanced and composed, with mineral accents that characterize its personality

Montefalco Bianco Trebbiano Spoletino DOC 2019 | Moretti Omero – Pale straw yellow. Yellow fruit, plum, pineapple, lime. Then mineral accents widely confirmed on the palate, after a soft, sweet and fruity opening. Almond closure.

Spoleto Trebbiano Spoletino Bagnolo DOC 2018 | Colle Mora – From a partially late harvest, it expresses intense notes of fruit, peach, apricot and citrus. On the palate it almost seems to have a hint of tannins, even though it has not been vinified in wood. Definitely savory at the end.

Trebbiano Spoletino today: with the use of wood

This section collects the Trebbiano Spoletino wines interpreted with a traditional vinification process, which uses wood in order to enrich the complexity and structure of the wine.

Trebbiano Spoletino Riserva DOC 2015 | Le Cimate – No longer present in the range of Le Cimate wines, Trebbiano Spoletino Riserva has a very different setting from the basic version, due to the use of wood in the aging phase: Golden color. It offers a long series of awards including notes of resin, beeswax, honey, candied orange, pear, sweet spices. Rigorous, agile and powerful sip, with vanilla returns and a savory, iodized, very long note.

Spoleto Trebbiano Spoletino Trebium DOC 2019 | Antonelli San Marco – Same production process as the version tasted in 2011, with short maceration and subsequent fermentation and aging in wood. Straw yellow in color. Citrus fruits, hawthorn, notes of anise and musk. As elegant on the nose as on the sip, with a well-defined acidity that defines its features. Balanced, clear and persistent.

Montefalco Bianco Aria di Casa DOC 2018 | Tenuta Alzatura – Tenuta Alzatura is the property of the famous Cecchi family in Umbria. In an era of increasingly original, pseudo-retro or extravagant labels, the sober setting of the graphics and an even more reassuring name are striking: ‘Home air’. Behind this name the discovery of a well-made Trebbiano Spoletino, presented this year for the first time.
Straw yellow. It immediately exposes its mineral side with hints of gravel, then yellow fruit, plum, fern, citrus nuances. Velvety and soft sip that reminds us of the passage of wood with more buttery tones. Drink rich and captivating.

Umbria Trebbiano Spoletino Riserva Minganna IGT 2018 | Villa Mongalli – Minganna is characterized by a long aging in wood of at least 12 months in Slavonian oak barrels. The setting differs from Calicanto, seeking complexity and longevity. It has a deep straw yellow color, almost gold. Aromas of ripe yellow fruit, white melon, chamomile, herbaceous tones and a mineral touch. The sip is immediately broad and peremptory. A good acidity guides the dynamics leading to a decidedly mineral finish with fruity returns. Persistent.

Trebbiano Spoletino today: with prolonged maceration and / or aging on the lees (in steel or wood)

This section collects Trebbiano Spoletino wines interpreted with an organic or biodynamic or so-called natural winemaking process, in particular with the use of long macerations and spontaneous fermentations using indigenous yeasts.

Umbria Trebbiano Spoletino Arneto IGT 2015 | Tenuta Bellafonte – The flagship of Tenuta Bellafonte, Aerneto is a refined and elegant white, decidedly complex and sophisticated. The vinification takes place with prolonged cold maceration for a few days, and then ferments in large oak barrels, carrying out the alcoholic fermentation thanks to indigenous yeasts and subsequently also the malolactic. It then remains on the lees for about 7 months. It has a yellow gold color, very bright. Nose that denotes an original and intriguing personality: vegetal tones, hints of yeast, citrus, honey, chamomile. Full, round, chewable flavor. Very persistent with hints of ripe fruit.

Trebbiano Spoletino Tempestivo DOC 2019 | Colle Ciocco – Definitely convincing and original personality for the Timely. Fermentation in steel at a controlled temperature, then refining on the fine lees in steel tanks for 4 months. Intense straw yellow. Yellow peach, tropical fruit, floral tones of jasmine, an idea of ​​capers and fennel. Juicy, peremptory, clear sip with a well-defined acidity. Persistent.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2019 | Perticaia – Vinification in steel, with at least 6 months on the fine lees. Tropical fruit and citrus, mango, almost smoky mineral touch. Vibrant acidity, full and sunny sip. Excellent persistence.

Umbria Trebbiano Spoletino IGT 2013 | Perticaia – Straw yellow. Sunny, rich nose of citrus, lime, yellow pulp fruit, mango, apricot, hints of cut grass. Soft and pleasant entry, immediately fresh with a vigorous savory finish, maintaining an overall sweetness. Despite the period of aging in the bottle of about 7 years overall, there are no evolved tones towards tertiarisation or oxidation, but only an extraordinary greater complexity.

Trebbiano Spoletino Del Posto DOC 2018 | Perticaia – Vinification similar to the base, always in steel at a controlled temperature. After a short maceration with the skins. Aging for 12 months on the fine lees. Intense straw yellow. Mango and yellow flowers, then turns more vertical and severe on vegetal notes. The attack is peremptory with a good balance, and a good acid-sapid support, which characterizes its profile.

Trebbiano Spoletino Birbanteo DOC 2018 | Mevante – Vinification in steel and maturation in contact with the fine lees for about 6 months. Pale straw yellow. Winter melon, apple, white pepper, celery. Fresh and well balanced, pleasantly savory finish.

Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda DOC 2018 | Antonelli San Marco – Second version of the Trebbiano Spoletino signed Antonelli San Marco, aged in amphora. An oxidative approach, but with full adherence to the stylistic code of the Antonelli firm.
Golden, very bright. Original and intense olfactory spectrum: yellow kiwi, citrus fruit, grapefruit, quince, then greener and savory tones reminiscent of capers and olive pate. Balanced sip, with new fruity hints and a lashing acidity. Rather savory finish. Very long.

Trebbiano Spoletino Le Tese DOC 2018 | Romanelli – Vinification in steel, with long maceration and fermentation on the skins for about 50 days. Further aging on the fine lees for 8 months. Outstanding result: Bright golden. Honey candy, ripe fruit, mimosa, cypress, a smoky idea. Wide, deep and enveloping sip. Important structure supported by an acid scaffold. Returns of royal jelly on the finish.

Umbria Trebbiano Spoletino Maceratum Igt 2019 | Fongoli – Maceratum is a biodynamic wine that can be compared to what is  Louis Armstrong for Jazz. This is because it is easy to understand but not simple: the technical assumption is very refined and solid. But in the Maceratum all the uncertainties, the mistakes, the imbalances typical of some wines of the same category are overcome. Maceratum is a well made wine that follows its own philosophy and its own path.
Almost coppery, opalescent color. Original, complex, autumnal scents. Quince, chamomile, wildflowers, sage, an idea of ​​melted butter. The sip is the real surprise: full, round, with an acid lash that gives backbone and structure, no component prevails in a beautiful choral ensemble. Long, still floral finish.


[1] https://www.cedrav.net/biblioteca/ – Il Vino a Spoleto di Rita Chiaverini

[2] https://www.consorziomontefalco.it/wp-content/uploads/2020/02/DOC-Spoleto.pdf

[3] https://leonardolaureti.wordpress.com/2018/01/06/tipicita-trebbiano-spoletino/