Anteprima Sagrantino 2018

Montefalco, 24 – 26 Maggio 2022 – Anteprima Sagrantino, annata 2018. Una nuova istantanea di un territorio che testimonia la straordinaria crescita degli ultimi anni. Il Sagrantino ed il Trebbiano Spoletino animano interessanti confronti sul passato, presenti e futuro del vino del territorio. Ma oltre il vino è ricchissimo il patrimonio gastronomico, artistico e culturale di queste terre. E sempre di più, Montefalco conferma la sua cifra stilistica nell’arte dell’accoglienza. Per far squadra con tutta l’Umbria.

MONTEFALCO: UNA CRESCITA CONTINUA

A margine dell’Anteprima 2017 (qui) avevamo parlato della crescita del comparto vinicolo, sottolineando sia una crescita per varietà di offerta, sia una crescita anche per pluralità di stili ed interpretazioni, nonché prodotti, al punto che il Consorzio stesso definisce il Sagrantino, uva simbolo del territorio, primus inter pares.

Novità per il pubblico negli ultimi anni, nate come punto di arrivo di una crescita costante con radici profonde. E ci sembra interessante ripartire proprio dal concetto di crescita, investigando questo aspetto con un dato significativo e, probabilmente, inedito. A partire dall’elenco delle cantine facenti parte del Consorzio abbiamo rilevato ove disponibile, l’anno di fondazione dell’azienda vinicola per 55 di queste.

Interessante leggere il grafico che riporta la nascita di nuove cantine, evidenziando alcune fasi decisamente rilevanti. In particolare nel ventennio dal 1992 al 2012, le cantine aumentano di circa 22 unità e ben 10 se ne aggiungono nei dieci anni successivi. Praticamente, si può dire che negli ultimi 30 anni, ha mediamente aperto una cantina nuova all’anno.

I dati sulla superficie vitata accompagnano ovviamente questa chiave di lettura: nei 25 anni di Docg la superficie di vigneto iscritta a Docg Sagrantino è passata da 66 ha nel 1992 ai 390 ha nel 2022.

Una crescita dimensionale, seguita a sua volta da un dialogo vivo e autentico intorno al vino, che insieme ad una sana competizione, ha portato ad una crescita qualitativa con esiti talvolta differenti, frutto di diverse filosofie produttive.

Oltre la crescita, diversi sono stati i temi oggetto di discussione nel corso degli incontri durante l’Anteprima. Impressioni, commenti, opinioni, tutti testimoni vivi più che mai di un dialogo acceso e partecipe, in “un clima di grande entusiasmo” come riportato anche dal Presidente del Consorzio Giampaolo Tabarrini e di autentica – e tanto auspicata – convivialità.

MONTEFALCO SAGRANTINO: L’ANNATA 2018

Quattro stelle (annata pregevole) e un punteggio di 92/100 per l’annata 2018 del Montefalco Sagrantino Docg.1 […]L’annata 2018 è stata molto più fresca e senza i picchi calorici della precedente, anche se iniziata con un mese di gennaio mite e poco piovoso. Successivamente c’è stato un leggero ritorno di freddo, durato fino alla metà di marzo, quindi le temperature si sono alzate repentinamente favorendo un germogliamento leggermente anticipato del Sagrantino. Aprile e maggio sono stati mesi piuttosto piovosi che hanno garantito una riserva idrica importante, con temperature leggermente inferiori alla media del periodo. Da giugno a metà agosto le precipitazioni sono state occasionali, senza tuttavia manifestare mai condizioni di calore estreme. A fine estate le temperature si sono abbassate, favorendo una regolare maturazione delle uve, anche grazie a un periodo asciutto e ventilato che si è protratto fino a metà ottobre.

In cantina l’annata è stata sostanzialmente regolare e piuttosto classica, almeno considerando la curva climatica che stiamo vivendo, ha garantito uno sviluppo vegetativo equilibrato che ha portato a una vendemmia graduale, pienamente soddisfacente e di ottimo livello. Le temperature fresche di fine estate, condite da piogge sporadiche e buona ventilazione, hanno permesso di portare in cantina uve mature e con buoni livelli di acidità. Tutto questo si è tradotto in vini molto equilibrati, senza eccessi aromatici, alcolici né fenolici. I Sagrantino sono a loro modo “classici”: nel solco caratteriale della varietà, mostrano intensità e dinamismo, profondità, ottima finezza tannica e propensione all’invecchiamento.

Seppur il tempo consente al Sagrantino di giocare le sue carte migliori, sempre di più, troviamo Sagrantino pronti, con una trama tannica addomesticata e ben integrata, in grado di esprimere la propria personalità fin da subito. Se infatti è opinione diffusa che il “Sagrantino ha bisogno di tempo”, d’altro canto una crescente capacità tecnica, ha portato a vini sempre più pronti per il consumo fin dal primo anno di immissione sul mercato, oppure, di contro, ha orientato alcuni produttori ad uscire con un ritardo anche superiore rispetto a quanto previsto dal disciplinare (scelta peraltro onerosa ma saggia, che auspichiamo sia premiata dai consumatori attenti).

Il Montefalco Sagrantino 2018 in alcuni assaggi:

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Bocale. Fiori appassiti, mora e macchia mediterranea. Corpo e succo, con tannini vellutati. Rotondo e già pronto.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Scacciadiavoli. Mirtilli e note boschive, spezie scure, carrube e liquirizia. Tannini modulati, sottili, sorso pieno, piacevole.

Montefalco Sagrantino Phonsano Docg 2018 | Cocco Ilaria. Potpourri di fiori secchi, cacao, spezie scure. Sorso potente e materico, opulento, tiene a bada un tannino fitto ed importante.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Colle Ciocco. Lavanda, spezie dolci e macchia mediterranea. Sorso impeccabile, pulito e potente.

Montefalco Sagrantino Chiusa di Pannone Docg 2018 | Antonelli San Marco. Raffinato tra note di liquirizia e ginepro, cacao e amarene. Sorso pieno, avvolgente, con una progressione composta e perfettamente calibrata. Tannini finissimi e setosi.

Montefalco Sagrantino Terra Cupa Docg 2018 | Romanelli. Frutto rosso croccante, cacao, tabacco dolce anguria ed erbe aromatiche che tornano al sorso. Tannino abbondante ma molto sottile e fine. Opulenza e grande nitore nel finale.

Montefalco Sagrantino Collepiano Docg 2018 | Arnaldo Caprai. Naso composto che apre su ricordi di mirtillo, poi sensazioni boschive, rabarbaro, radice, timo essiccato. Pieno e masticabile, con una freschezza ben integrata ed un tannino elegantissimo che ne conferma la cifra stilistica.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Terre di San Felice. Naso croccante e ricco di frutto, lampone mora, poi erbe aromatiche, quasi rosmarino. Carnoso e pieno, tannini affusolati ed ottima bevibilità.

Sagrantino di Montefalco Docg 2018 | Tenuta di Saragano. Concentrato, chiodi di garofano e frutti di bosco anche in gelatina, note floreali in secondo piano. Morbido all’assaggio, con una buona costruzione e tannini di buona fattura. Ha solo bisogno di tempo.

IL FASCINO DELLE VECCHIE ANNATE: ADANTI

La degustazione proposta da Adanti offre un’occasione unica per leggere l’evoluzione del Sagrantino, con una profondità che poche cantine sono in grado di offrire. Adanti infatti è una di quelle cantine che ha fatto la storia del Sagrantino, come abbiamo avuto modo di raccontare (qui).

La degustazione non solo dimostra la longevità del Sagrantino, ma anche come diverse scelte in cantina hanno portato a risultati diversi, trovando così spunti di riflessione per il futuro.

Sagrantino di Montefalco Docg 2010 | Adanti Arquata. Dalla 2008 subentra la scelta di macerazioni più lunghe che caratterizzano il profilo del Sagrantino. Mora, visciola, fiori secchi, rabarbaro, fave di cacao, liquirizia dolce. Sorso equilibrato, vellutato, con tannini setosi. Volume e lunghezza. Chiusura sapida, molto persistente.

Sagrantino di Montefalco Docg 2007 | Adanti Arquata. Visciola, moka, spezie scure, pepe, liquirizia, balsamico. Sorso ricco di frutto, trama tannica fitta, ancora molto presente.

Sagrantino di Montefalco Docg 2005 | Adanti Arquata. Annata più datata rispetto la 2007, ma che conserva maggior freschezza ed un frutto ancora croccante. Inoltre eleganti note floreali di viola, balsamicità mentolata, liquirizia, tabacco. Sorso succoso, supportato da una componente fresco-sapida ed un tannino fitto, sottile e ben integrato.

Sagrantino di Montefalco Docg 2001 | Adanti Arquata. Mora in confettura, tabacco scuro, carcadè, tè nero macerato, rami spezzati, ghisa. Opulento e masticabile. Tannini levigati dal tempo, finissimi. Equilibrato, con una importante acidità. Lunghissimo.

Sagrantino di Montefalco Docg 1999 | Adanti Arquata. Granato. Frutta matura, tabacco, cuoio, spezie dolci, chiodi di garofano, anice stellato. Sorso maturo, arrotondato, arricchito da una chiusura sapida. Buona persistenza.

Sagrantino di Montefalco Docg 1994 | Adanti Arquata. Granato con orlo aranciato. Naso inspiegabilmente giovanile. Note di frutti di bosco maturi, violetta, geranio. Inaudita freschezza al sorso, con una dinamica scattante, tannini setosi ed equilibrio impeccabile. Armonico. Infinito.

Difficile resistere al fascino delle vecchie annate e come sempre le sorprese non mancano: la 1994, annata peraltro preferita da Alvaro Palini, padre della cantina Adanti, svela una inspiegabile agilità che resiste al tempo e che già avevamo avuto la fortuna di incontrare in una precedente degustazione (qui) pressoché immutata.

Altresì si confermano memorabili millesimi come la 2010 e la 2001 che nell’affinamento hanno trovato un prezioso alleato per esprimere al meglio i propri tratti, plasmati da annate e scelte in cantina molto diverse.

SAGRANTINO A TAVOLA: MONTIONI

Paolo Montioni è figlio d’arte. La cantina produce vino ed olio fin dal 1978 e Paolo è cresciuto anno dopo anno con la cantina. Oggi ne è alla guida e ne progetta con entusiasmo il futuro, miscelando capacità manageriale con uno spirito da padre di famiglia, autentico e appassionato. Perché questo è la sua cantina, una famiglia.

Si discorre così su temi talvolta lontani dal consumatore ma vicini a chi produce: dalla gestione dello spazio in cantina e la necessità di organizzare ampliamenti e rivedere la logistica, al problema della reperibilità della manodopera e di un mondo del lavoro talvolta non facile, tuttavia basilare per il successo del prodotto. E ancor più interessanti le considerazioni su come intervenire per sopperire al surriscaldamento climatico ed alle carenze idriche. Infine come gestire quello che potrà essere il turn-over delle viti, laddove raggiungeranno età avanzate e saranno necessari nuove piante.

Un dietro le quinte interessante, per uno spettacolo che mette in scena vini di qualità e, soprattutto l’esperienza Montefalco. Vivere il vino ed il suo territorio, il rapporto con la natura, il paesaggio, l’arte e la gastronomia: questo il messaggio che Paolo racconta ai suoi visitatori, anche d’oltreoceano. E riesce a far innamorare del suo vino come delle sue ciliegie.

Il Sagrantino diventa così, oltre che compagno per la cucina umbra anche un ingrediente versatile: indimenticabili gli gnocchi al Sagrantino, fatti in casa, oltre formaggi locali e e la porcaccia, una bistecca di maiale insaporita con pangrattato, spezie ed erbe. Piacere e convivialità, in stile umbro.

Umbria Grechetto Igt 2021 | Montioni. Paglierino tenue. Pompelmo, nespola, alga e note salmastre. Ingresso morbido subito incalzato da una sapidità ben delineata.

Montefalco Rosso 2016 | Montioni. Rubino tendente al granato. More in confettura, prugna, cacao, spezie scure, pepe, carrube. Tannini fitti, struttura importante, muscolare. Cenno di oliva nera in chiusura.

Montefalco Rosso Doc 2019 | Montioni. 65% Sangiovese, 15% Sagrantino e 20% Merlot. Rubino cupo. Frutti di bosco in confettura, amarena sotto spirito, viola, cenno di tabacco scuro. Sorso ricco di polpa caratterizzato da tannini fitti e decisi ed una buona acidità a supporto.

Montefalco Sagrantino Docg 2017 | Montioni. Rubino concentrato, impenetrabile. Boero, cacao, spezie dolci, macchia mediterranea ed erbe officinali. Profilo morbido, con tannini fitti e sottili ben integrati. Chiusura minerale.

Montefalco Sagrantino Docg 2016 | Montioni. Rubino cupo. Prevalgono sensazioni più scure e meno arrotondate rispetto la 2017, con richiami di spezie scure, liquirizia. Sorso severo, con buona acidità ed un finale asciutto e terso.

Montefalco Sagrantino Ma.Gia. Docg 2016 | Montioni. Omaggio ai figli di Paolo, Matteo e Giacomo, quarta generazione della famiglia Montioni. Rubino concentrato. Amarena, spezie dolci, chiodi di garofano, lavanda, cioccolato al latte. Naso avvolgente e intenso. Sorso di notevole equilibrio che mantiene una certa agilità, pur avendo materia e volume notevoli. In progressione emerge l’acidità e poi la sapidità su un finale piacevole ed appagante.

SONTUOSA CONVIVIALITÀ: TENUTA ALZATURA E RE TARTÙ

Nel cuore di Montefalco, discendendo verso la Porta di Sant’Agostino dalla Piazza del Comune è facile trovare Re Tartù, ristorante della Tenuta Alzatura, della famiglia Cecchi. Il nome inneggia ad uno dei protagonisti del territorio della cucina umbra, ma anche nazionale, il tartufo.

Convivialità e accoglienza e, soprattutto una partecipazione attiva e coinvolgente per i presenti, nel ragionare sui vini proposti, nella logica di uno scambio dialettico e costruttivo, intorno ai vini, soprattutto i più giovani con base Trebbiano Spoletino.

Nel 2016, infatti, inizia la vinificazione del Trebbiano Spoletino e nel 2018 esce per la prima volta Aria di Casa (qui la degustazione proprio della prima annata), Trebbiano Spoletino 100%, con fermentazione ed affinamento in tonneau. Successivamente Esce Cortili, un blend con Trebbiano Spoletino e Chardonnay. L’apporto dello Chardonnay aiuta a definire un vino più piacevole e rotondo, al limite più disimpegnato rispetto Aria di Casa. Ma non per questo semplice.

Montefalco Bianco Cortili Doc 2021 | Tenuta Alzatura. Paglierino. Pesca, finocchietto, pepe bianco, anice, note citrine. Sorso fresco, piacevole e carno, con buona sapidità e misurata avvolgenza.

Montefalco Bianco Cortili Doc Cortili 2020 | Tenuta Alzatura. Paglierino. Fiori bianchi, sambuco, lemongrass, mandorla. Sorso pieno e morbido con una piacevole sapidità che emerge sul finale.

Montefalco Bianco Aria di Casa Doc 2019 | Tenuta Alzatura. Dorato. Fiori di sambuco, anice stellato, lemongrass e cenni burrosi. Sorso ampio e vellutato, avolgente e molto persistente.

Montefalco Bianco Aria di Casa Doc 2018 | Tenuta Alzatura. Dorato. Agrume candito, note talcate. spezie dolci, miele di zagara, un cenno boisè all’aumentare della temperatura nel calice. Sorso coerente, sferico, solare.

Montefalco Rosso Doc 2019 | Tenuta Alzatura. Sangiovese, Sagrantino e Merlot. Visciole e viola, spezie dolci, tabacco, cenno di cuoio. Sorso corposo con buona acidità ed una interessante componente minerale.

Sagrantino di Montefalco Docg 2014 | Tenuta Alzatura. Profondo. Mora, liquirizia, carrube, spezie scure, carcadè, sensazioni balsamiche. Sorso equilibrato con tannini sottili perfettamente integrati. Finale lungo con ricordi di liquirizia. Profilo austero, senza imprecisioni per una annata non facile.

Sagrantino di Montefalco Docg 2010 | Tenuta Alzatura. Granato. Evoluzione raccontata da note di fiori secchi, humus, sottobosco, pepe, tè nero macerato, tabacco scuro. Sorso suadente con tannini sottili.

MONTEFALCO E L’ARTE MODERNA: TENUTA CASTELBUONO – LUNELLI

In un territorio dove l’arte e la storia sono parte integrante del paesaggio, trova naturalmente spazio anche una scultura moderna che al contempo è cantina ed un ampio spazio per eventi e degustazioni. Stiamo parlando del Carapace, ovviamente.

Scultura di Arnaldo Pomodoro, amico di vecchia data della famiglia Lunelli, il Carapace è un opera di carica di simboli che ben si integra nel paesaggio collinare circostante. Un’opera d’arte da vivere con spazi estremamente funzionali che dunque supera – o unisce – la distinzione tra architettura e scultura.

Il Carapace ricorda una tartaruga, simbolo di stabilità e longevità, che lentamente si nasconde tra le colline, in cui Arnaldo Pomodoro ritrova i paesaggi di Montefeltro, dipinti da Piero della Francesca. Il guscio della tartaruga è solcato da crepe che rievocano la terra arata, quasi in un continuum con il panorama circostante.

All’interno, una scala circolare conduce nella cantina di vinificazione, una struttura circolare intorno ad uno Ziqqurat, tempio del vino che celebra “l’unione tra terra e cielo” e ricorda il famoso aforisma sul vino di Luigi Veronelli.

Una struttura bellissima e suggestiva che lascia sorpresi ed emoziona. E soprattutto testimonia un dialogo vivo con l’arte, una testimonianza della ricchezza culturale del territorio, con il vino, per il vino ed oltre il vino.

La tenuta Castelbuono di proprietà della famiglia Lunelli, conta oltre 30 ettari vitati, tutti in regime biologico. In cabina di regia, dal 2015 Luca D’Attoma, firma illustre per vini di grande eleganza e bevibilità. Raccolta manuale, rese bassissime, fermentazione in tini di legno ed anfore di terracotta, tuttora in via sperimentale e successivo affinamento in botte grande.

Montefalco Rosso Ziggurat Doc 2019 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. 70% Sangiovese, 15% Sagrantino, 15% Merlot e Cabernet Sauvignon. Runino con unghia violacea. Riconoscibile l’impronta del Sangiovese. Viola, ciliegia, lampone, frutti di bosco. Spezie dolci, un cenno di rosa. Sorso pieno e morbido, tannino molto ben integrato. Chiusura pulita e sapida.

Montefalco Rosso Riserva Lampante 2018 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Selezione delle stesse uve dello Ziggurat. Affinamento non in barrique ma in botte grande e tonneaux. Frutta rossa e nera, mora in confettura, spezie scure, grafite, china. Sorso suadente, tannino fitto e molto sottile. Finale pulito e persistente.

Montefalco Sagrantino Docg Carapace 2016 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Amarena, mora, liquirizia, lavanda. Balsamicità mentolata, cacao. Sorso vellutato, già pronto, tannini nobili e bilanciato con la freschezza. Molto persistente.

Montefalco Sagrantino Docg 2008 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Granato concentrato. Composta di more, foglie secche, note scure, liquirizia. Sorso scattante e potente. Tannino fitto e vellutato. Non lascia intendere il lungo invecchiamento già svolto, confermando una possibile ulteriore evoluzione in bottiglia.

Montefalco Sagrantino Passito Docg 2016 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Rubino scuro, impenetrabile. Visciola e note balsamiche, fiori secchi, china, noci. Tannino mobidissimo, ben integrato. Fresco, agile, versatile anche a servito ben freddo.

IL FASCINO DELLA STORIA: TENUTA DI SARAGANO

un’antica e affascinante dimora nobiliare, con scorci mozzafiato, che trasporta ad atmosfere del secolo scorso, tra cimeli di caccia, velluti, libri antichi e ricordi. Un’oasi senza tempo teatro di una cantina insieme antica e moderna.

La tenuta di Saragano del conte Pongelli Benedettoni, offre un viaggio nella tradizione umbra attraverso vini solidi, eleganti e precisi. E l’esperienza si amplia a tutto tondo con la magia dell’Agriturismo di Charme La ghirlanda e le delizie del Bistrot La Ghirlandina. Per un’esperienza indimenticabile.

Di seguito gli assaggi e qui l’articolo dedicato alla Tenuta di Saragano, con approfondimenti su alcuni temi peculiari, quali la caratterizzazione geologica unica dell’area di Saragano ed una intrigante ipotesi etimologica sul Sagrantino proposta dal Conte Riccardo Pongelli Benedettoni.

Spumante Brut Segreto di Famiglia | Tenuta di Saragano. Riesling Italico, Metodo Charmat. Fiori bianchi e agrumi, accompagnati da un perlage sottile e cremoso. Beva facile, briosa, allegra. Disimpegnato estremamente invitante.

Montefalco Bianco Doc 2020 | Tenuta di Saragano. Trebbiano Spoletino e Grechetto di Todi. Lieve surmaturazione appositamente cercata, che si traduce in ricordi di frutta gialla in confettura, poi pepe bianco, erbe aromatiche essiccate, salvia. Al sorso esprime una chiara morbidezza ed una struttura avvolgente, con una freschezza piuttosto contenuta a dispetto di una sapidità spiccata, soprattutto in chiusura, ma mai amaricante.

Montefalco Grechetto Montacchiello Doc 2018 | Tenuta di Saragano. Grechetto di Todi in purezza, ovvero Grechetto Gentile, ma di gentile c’è poco, in un profilo così severo e verticale: nespola, agrumi, pietra focaia e note salmastre al naso, piuttosto verticale. Sorso di notevole struttura, con una acidità severa e tesa, cui segue una progressione importante verso un finale che rivela quasi un filo di tannino.

Umbria Rosso Saragano Igt 2019 | Tenuta di Saragano. Sangiovese e Merlot. Viola, prugna, grafite, liquirizia. Sorso con buona vivacità, e richiami di mineralità ferrosa.

Montefalco Rosso Doc 2015 | Tenuta di Saragano. Rubino Concentrato. Mora, macchia mediterranea, spezie dolci, tabacco, cuoio. Piccante al sorso, con un corpo vellutato e largo. Notevole persistenza.

Montefalco Rosso Riserva Doc 2017 | Tenuta di Saragano. Annata non facile e pochi millesimi alle spalle, tuttavia il racconto nel calice è tutt’altro che limitato: prugna, balsamicità speziata, alloro, lavanda, carrube. Poi cacao, pepe nero. Sorso vellutato, coerente con i profumi, con acidità modulata e tannini ben integrati nella beva.

Sagrantino di Montefalco Docg 2016 | Tenuta di Saragano. Rubino concentrato, cupo. Florealità, more in confettura, legna arsa, cenni basamici. Sorso aggraziato, agile, forte di un apporto acido perfettamente bilanciato e tannini estremamente sottili ed eleganti.

Montefalco Sagrantino Docg 2007 | Tenuta di Saragano. Granato concentrato. Sentori evoluti di sottobosco, radice di liquirizia, corteccia e sensazioni mentolate. Ginepro, lentisco, goudron. Sorso di grande equilibrio, con l’acidità perfettamente calibrata. Tannino incredibilmente setoso. Finale su note di cacao e menta.

Umbria Passito Tenuta di Saragano Igt 2019 | Tenuta di Saragano. Produzione per pochi amici, non in commercio, base Sagrantino. si presenta di colore violaceo, confettura di visciole, rose macerate, gelatina di lampone, ricordi di cuoio. Sorso teso, con una dolcezza estremamente misurata e contenuta ed una dinamica profonda, sorretta da una piacevolissima sapidità.

LA LONGEVITÀ DEL TREBBIANO SPOLETINO: CANTINA NINNI

In occasione dell’anteprima Sagrantino 2018, Cantina Ninni propone una verticale che conferma l’indubbia longevità del Trebbiano Spoletino. E non solo: scopriamo vini di inaudita eleganza e meritevoli di un successo ben più grande. Tanto ancora da studiare sui cloni e l’uso del legno. Ne parliamo con uno dei più attenti e appassionati interpreti: Gianluca Piernera.

Assaggiamo una verticale di Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo. Vinificato solo in acciaio, non filtrato e non chiarificato, con basso contenuti di solfiti decreta definitivamente l’incredibile capacità evolutiva del Trebbiano Spoletino. Sensazioni di idrocarburi e terziarizzazioni incipienti, in un quadro di assoluto rigore, pulizia, verticalità, lasciano più di un commensale avanzare inaspettati paragoni con altri vitigni ben più celebri.

Qui l’approfondimento dedicato alla Cantina.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2020 | Cantina Ninni. Paglierino. Pompelmo, lime, anice e salvia. Gioventù scalpitante in un sorso vivido. Importante nerbo acido-sapido. Finale teso, pulito e lungo.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2019 | Cantina Ninni. Paglierino. Foglia di limone, muschio, fiori di campo, idea di nocciola. Naso più introverso della 2020, mentre al sorso rivela tratti del tutto analoghi, con una buona vena acido-sapida ed un finale citrino.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2018 | Cantina Ninni. Paglierino tendente all’oro, luminoso. Incipienti sentori evolutivi verso note di idrocarburi, frutta bianca, anice. Sorso quasi piccante, sapido con una chiusura lievemente salmastra.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2017 | Cantina Ninni. Paglierino intenso con riflessi dorati. Frutta gialla matura, camomilla, idrocarburi, torrone bianco, cotognata. Sorso pieno, opulento e masticabile. Sferzante sapidità sul finale.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2016 | Cantina Ninni. Dorato brillante.Camomilla, limone disidratato, erbe aromatiche, cera d’api, idrocarburi. Rara complessità e profondità olfattiva raggiunta attraverso un’evoluzione impeccabile. Sorso sferico, caratterizzato da un cenno di zenzero che ne amplifica la dinamica. Finale interminabile. Un fuoriclasse, di altissimo livello.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2015 | Cantina Ninni. Dorato intenso, luminoso. Agrumi essiccati, spezie orientali, cenno canforato, anice, nocciole, idrocarburi. Ingresso Vellutato ed altrettanto suadente la progressione, non priva di freschezza, perfettamente integrata, in un corpo pieno e voluminoso. Lunghissimo, finale con ricordi ancora agrumati e vegetali.

CONCLUSIONI: PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Un comparto vinicolo in crescita come quantità, qualità e varietà dell’offerta vinicola, una annata molto buona con vini che in molti casi sono pronti e godibili fin da subito, ed il Trebbiano Spoletino che, trovando ancora diverse interpretazione stilistiche, raggiunge vette qualitative altissime.

Poi una ricca offerta gastronomica, paesaggi e scorci di rara bellezza, un patrimonio artistico e storico tutto da scoprire, sostanziano l’”esperienza Montefalco”, oltre il vino, come vero e proprio stile di vita. La magia dei vini e del territorio di Montefalco, nonché lo straordinario lavoro del Consorzio negli ultimi anni, si affiancano a due novità a corredo dell’Anteprima Sagrantino, che segnano chiaramente la rotta per gli anni futuri.

Dal 2021 il Consorzio Tutela Vini di Montefalco è capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo denominata “I Consorzi del Vino per l’Umbria” che riunisce tutti i Consorzi di Tutela del Vino della Regione Umbria, ovvero: il Consorzio Tutela Vini Montefalco, il Consorzio di Tutela dei Vini di Torgiano, il Consorzio Tutela Vini di Orvieto ed il Consorzio Tutela Vini Doc Trasimeno, uniti in un progetto che ha l’Obiettivo di posizionare in maniera ancora più incisiva il brand Umbria sui mercati internazionali.

Questa azione è accompagnata dalla facoltà di inserire l’indicazione territoriale “Umbria” in etichetta, in nome di una valorizzazione che vuole essere omogenea e corale. Dal 2022, inoltre, i quattro Consorzi di Tutela dell’Umbria si presentano alla stampa in un evento unitario: nasce così “Umbria in Anteprima”, evento articolato in quattro tappe, una per ciascun Consorzio di Tutela.

Montefalco e l’Umbria, una squadra sempre più forte.

ENGLISH VERSION

Montefalco, 24th – 26th of May 2022 – Sagrantino Preview 2018. A new snapshot of a territory that testifies the extraordinary growth of recent years. Sagrantino and Trebbiano Spoletino animate interesting comparisons on the past, present and future of the local wines. But besides the wine, the gastronomic, artistic and cultural heritage of these lands is very rich. And more and more, Montefalco confirms his stylistic code in the art of Hospitality. To team up with all the rest of Umbria region.

MONTEFALCO: CONTINUOUS GROWTH

On the sidelines of the 2017 Preview (here) we talked about the growth of the wine sector, underlining both a growth in variety of offers, and a growth also in the plurality of styles and interpretations, as well as products, to the point that the Consortium itself defines Sagrantino, grape symbol of the territory, primus inter pares.

News for the public in recent years, are the culmination of constant growth with deep roots. And it seems interesting to start from the concept of growth, investigating this aspect with a significant and, probably, unpublished data.

Starting from the list of wineries belonging to the Consortium, where available, we found the year of foundation of the winery for 55 of these. It is interesting to read the graph that highlights the birth of new wineries, showing relevant phases.

In particular, in the two decades from 1992 to 2012, the large cellars of about 22 units and further 10 others added in the following ten years. Basically, it can be said that in the last 30 years, on average, a new winery has opened each year.

The data of the areas covered in vines obviously accompany this interpretation: in the 25 years of DOCG the vineyard area registered as DOCG Sagrantino has gone from 66 ha in 1992 to 390 ha in 2022.

A dimensional growth that goes together with a lively dialogue around wine and a healthy competition, that leads to an overall qualitative growth with sometimes distinct results resulting from different production philosophies.

In addition to growth, various topics were discussed during the meetings during the Sagrantino Preview Event. Impressions, comments, opinions, have been ground for meeting and confrontation, all living testimonies more than ever of a heated and participated dialogue, in “an atmosphere of great enthusiasm” as also reported by the President of the Consortium Giampaolo Tabarrini and of authentic – and much desired – conviviality.

MONTEFALCO SAGRANTINO: THE 2018 VINTAGE

Four stars (a very good year) and a score of 92/100 for the 2018 vintage of Montefalco Sagrantino Docg. […] The 2018 vintage was much cooler and without the caloric peaks of the previous one, even if it began with a mild and little rainy January. Subsequently, there was a slight return of cold, which lasted until mid-March, then the temperatures rose suddenly, favoring a slightly earlier budding of the Sagrantino. April and May were rather rainy months which guaranteed an important water reserve, with temperatures slightly below the average for the period. From June to mid-August, rainfall was occasional, but never experienced extreme heat conditions. At the end of the summer the temperatures dropped, favoring a regular ripening of the grapes, also thanks to a dry and windy period that lasted until mid-October.

In the cellar, the vintage was essentially regular and rather classic, at least considering the climatic curve we are experiencing, it ensured a balanced vegetative development that led to a gradual, fully satisfactory and excellent level harvest. The cool temperatures of late summer, seasoned by sporadic rains and good ventilation, allowed ripe grapes with good acidity levels to be brought to the cellar. All this has resulted in very balanced wines, without aromatic, alcoholic or phenolic excesses. Sagrantinos are “classic” in their own way: in the character of the variety, they show intensity and dynamism, depth, excellent tannic finesse and a propensity for aging.

Although time allows Sagrantino to play its best cards, more and more, we find Sagrantino ready, with a tamed and well integrated tannic texture, able to express its personality right away. In fact, if it is widely believed that “Sagrantino needs time”, on the other hand a growing technical capacity, has led to wines that are increasingly ready for consumption from the first year of release on the market, or, on the other hand, has oriented some producers to release the product with an even longer delay than what is foreseen by the specification (a costly but wise choice, which we hope will be rewarded by consumers).

Montefalco Sagrantino 2018 in some tastings:

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Bocale. Withered flowers, blackberry and Mediterranean scrub. Body and juice, with velvety tannins. Round and ready-made.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Scacciadiavoli. Blueberries and woody notes, dark spices, carob and licorice. Modulated, subtle tannins, full, pleasant sip.

Montefalco Sagrantino Phonsano Docg 2018 | Cocco Ilaria. Potpourri of dried flowers, cocoa, dark spices. Powerful and material sip, opulent, it keeps a dense and important tannin at bay.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Colle Ciocco. Lavender, sweet spices and Mediterranean scrub. Impeccable, clean and powerful sip.

Montefalco Sagrantino Chiusa di Pannone Docg 2018 | Antonelli San Marco. Refined between notes of licorice and juniper, cocoa and black cherries. Full, enveloping sip, with a composed and perfectly calibrated progression. Very fine and silky tannins.

Montefalco Sagrantino Terra Cupa Docg 2018 | Romanelli. Crunchy red fruit, cocoa, sweet watermelon tobacco and aromatic herbs that return to the sip. Abundant but very subtle and fine tannin. Opulence and great clarity in the finish.

Montefalco Sagrantino Collepiano Docg 2018 | Arnaldo Caprai. Compound nose that opens on hints of blueberry, then woody sensations, rhubarb, root, dried thyme. Full and chewable, with a well-integrated freshness and a very elegant tannin that confirms its stylistic figure.

Montefalco Sagrantino Docg 2018 | Terre di San Felice. Crunchy nose rich in fruit, blackberry raspberry, then aromatic herbs, almost rosemary. Fleshy and full, tapered tannins and excellent drinkability.

Sagrantino di Montefalco Docg 2018 | Tenuta di Saragano. Concentrate, cloves and berries also in jelly, floral notes in the background. Soft to the taste, with good construction and well-made tannins. It just needs time.

THE CHARM OF OLD VINTAGES: ADANTI

The tasting proposed by Adanti offers a unique opportunity to read the evolution of Sagrantino, with a depth that few wineries are able to offer. In fact, Adanti is one of those wineries that made the history of Sagrantino, as we have had the opportunity to tell (here).

The tasting, not only reveals the longevity of Sagrantino, but also how different choices in the cellar have led to different results, thus finding food for thought for the future.

Sagrantino di Montefalco Docg 2010 | Adanti Arquata. From 2008 the choice of longer macerations that characterize the profile of Sagrantino takes over. Blackberry, sour cherry, dried flowers, rhubarb, cocoa beans, sweet licorice. Balanced, velvety sip, with silky tannins. Volume and length. Sapid, very persistent finish.

Sagrantino di Montefalco Docg 2007 | Adanti Arquata. Sour cherry, mocha, dark spices, pepper, licorice, balsamic. Sip rich in fruit, dense tannic texture, still very present.

Sagrantino di Montefalco Docg 2005 | Adanti Arquata. A more dated year than 2007, but which retains greater freshness and a fruit that is still crunchy. In addition, elegant floral notes of violet, mentholated balsamic, licorice, tobacco. Juicy sip, supported by a fresh-savory component and a dense, subtle and well integrated tannin.

Sagrantino di Montefalco Docg 2001 | Adanti Arquata. Blackberry jam, dark tobacco, carcadè, macerated black tea, broken branches, cast iron. Opulent and chewable. Tannins smoothed by time, very fine. Balanced, with an important acidity. Very long.

Sagrantino di Montefalco Docg 1999 | Adanti Arquata. Garnet. Ripe fruit, tobacco, leather, sweet spices, cloves, star anise. Ripe, rounded sip, enriched by a savory finish. Good persistence.

Sagrantino di Montefalco Docg 1994 | Adanti Arquata. Garnet with orange rim. Inexplicably youthful nose. Notes of ripe berries, violet, geranium. Unheard of freshness on the sip, with a snappy dynamics, silky tannins and impeccable balance. Harmonic. Infinite.

It is difficult to resist the charm of the old vintages and, as always, surprises are not lacking: 1994, the vintage preferred by Alvaro Palini, father of the Adanti winery, reveals an inexplicable agility that resists time and that we had already had the good fortune to meet in a previous tasting (here) almost unchanged.

Memorable vintages such as 2010 and 2001 are also confirmed, which in aging have found a precious ally to best express their traits, shaped by very different vintages and choices in the cellar.

SAGRANTINO ON THE TABLE: MONTIONI

The winery has been producing wine and oil since 1978 and Paolo Montioni has grown year after year with the winery. Today he is at the helm and enthusiastically plans its future, mixing managerial skills with the spirit of an authentic and passionate family man. Because this is his cellar, a family.

This is how we talk about issues that are sometimes far from the consumer but close to those who produce: from the management of space in the cellar and the need to organize extensions and review the logistics, to the problem of the availability of labor basic for the success of the product. And even more interesting are the considerations on how to intervene to compensate for climate overheating and water shortages. Finally, how to manage what the turn-over of the vines will be, where they reach advanced ages and new plants are needed.

An interesting behind the scenes, for a show that stages quality wines and, above all, the Montefalco experience. Experience the wine and its territory, the relationship with nature, the landscape, art and gastronomy: this is the message that Paolo tells his visitors also from overseas. And he manages to make people fall in love with his wine as well as with his cherries.

As well as being a companion for Umbrian cuisine, Sagrantino thus becomes a versatile ingredient: unforgettable homemade gnocchi al Sagrantino, as well as local cheeses and porcaccia, a pork steak flavored with breadcrumbs, spices and herbs. Pleasure and conviviality, in Umbrian style.

Umbria Grechetto Igt 2021 | Montioni. Pale straw yellow. Grapefruit, medlar, seaweed and brackish notes. Soft entry immediately pressed by a well-defined flavor.

Montefalco Rosso 2016 | Montioni. Ruby tending towards garnet. Blackberries in jam, plum, cocoa, dark spices, pepper, carob. Dense tannins, strong, muscular structure. Hint of black olive in closing.

Montefalco Rosso Doc 2019 | Montioni. 65% Sangiovese, 15% Sagrantino and 20% Merlot. Dark ruby. Wild berries in jam, black cherry in alcohol, violet, hints of dark tobacco. Sip rich in pulp characterized by dense and decisive tannins and good acidity to support.

Montefalco Sagrantino Docg 2017 | Montioni. Concentrated ruby, impenetrable. Boer, cocoa, sweet spices, Mediterranean scrub and medicinal herbs. Soft profile, with dense and subtle tannins well integrated. Mineral closure.

Montefalco Sagrantino Docg 2016 | Montioni. Dark ruby. Darker and less rounded sensations prevail compared to 2017, with hints of dark spices, licorice. Severe sip, with good acidity and a dry and clear finish.

Montefalco Sagrantino Ma.Gia. Docg 2016 | Montioni. Tribute to the sons of Paolo, Matteo and Giacomo, fourth generation of the Montioni family. Concentrated ruby. Black cherry, sweet spices, cloves, lavender, milk chocolate. Enveloping and intense nose. Sip of remarkable balance that maintains a certain agility, despite having considerable material and volume. The acidity and then the sapidity emerge on a pleasant and satisfying finish.

LUXURIOUS CONVIVIALITY: KEEP UP AND RE TARTÙ

In the heart of Montefalco, descending towards the Porta di Sant’Agostino from the Piazza del Comune, it is easy to find Re Tartù, the restaurant of Tenuta Alzatura, owned by the Cecchi family. The name praises one of the protagonists of the Umbrian and national cuisine, the truffle.

Conviviality and hospitality and above all an active and engaging participation for those present in thinking about the wines offered, in the logic of a dialectical and constructive exchange, around the wines, especially the younger ones based on Trebbiano Spoletino.

In 2016, in fact, the Trebbiano Spoletino vinification begins and in 2018 Aria di Casa (here the tasting of the 1st vintage), 100% Trebbiano Spoletino, comes out for the first time, with fermentation and aging in tonneau. Cortili has been subsequently released, a blend with Trebbiano Spoletino and Chardonnay. The contribution of Chardonnay helps to define a more pleasant and rounded wine, at least more disengaged than Aria di Casa.

Montefalco Bianco Cortili Doc 2021 | Tenuta Alzatura. Straw yellow. Peach, fennel, white pepper, anise, citrus notes. Fresh, pleasant and meaty sip, with good flavor and measured enveloping.

Montefalco Bianco Cortili Doc 2020 | Tenuta Alzatura.Straw yellow. White flowers, elderberry, lemongrass, almond. Full and soft sip with a pleasant flavor that emerges on the finish.

Montefalco Bianco Aria di Casa Doc 2019 | Tenuta Alzatura. Gold. Elderflower, star anise, lemongrass and buttery hints. Wide and velvety sip, enveloping and very persistent.

Montefalco Bianco Aria di Casa Doc 2018 | Tenuta Alzatura.Gold. Candied citrus, powdery notes. sweet spices, orange blossom honey, a woody hint as the temperature in the glass increases. Consistent, spherical, solar sip.

Montefalco Rosso Doc 2019 | Tenuta Alzatura. Sangiovese, Sagrantino and Merlot. Sour cherries and violets, sweet spices, tobacco, a hint of leather. Full-bodied sip with good acidity and an interesting mineral component.

Sagrantino di Montefalco Docg 2014 | Tenuta Alzatura. Deep. Blackberry, licorice, carob, dark spices, carcadè, balsamic sensations. Balanced sip with perfectly integrated subtle tannins. Long finish with hints of licorice. Austere profile, without inaccuracies for a difficult vintage.

Sagrantino di Montefalco Docg 2010 | Tenuta Alzatura. Garnet. Evolution told by notes of dried flowers, humus, undergrowth, pepper, macerated black tea, dark tobacco. Persuasive sip with subtle tannins.

MONTEFALCO AND MODERN ART: TENUTA CASTELBUONO – LUNELLI

In an area where art and history are an integral part of the landscape, there is naturally also space for a modern sculpture which at the same time is a cellar and a large space for events and tastings. We are talking about the Carapace, of course.

Sculpture by Arnaldo Pomodoro, a longtime friend of the Lunelli family, the Carapace is a work full of symbols that is well integrated into the surrounding hilly landscape. A work of art to be experienced with extremely functional spaces that therefore overcomes – or unites – the distinction between architecture and sculpture.

The carapace is reminiscent of a turtle, a symbol of stability and longevity, which slowly hides in the hills, where Arnaldo Pomodoro finds the landscapes of Montefeltro, painted by Piero della Francesca. The turtle’s shell is furrowed with cracks that evoke the plowed land, almost in a continuum with the surrounding landscape.

Inside, a circular staircase leads into the wine cellar, a circular structure around a Ziqqurat, a temple of wine that celebrates “the union between earth and sky” and recalls the famous aphorism of Luigi Veronelli.

A beautiful and evocative structure that leaves you surprised and thrilled. Above all it testifies to a lively dialogue with art, a testimony of the cultural richness of the territory, with wine, for wine and beyond wine.

The Castelbuono estate owned by the Lunelli family, has over 30 hectares of vineyards, all under organic conditions. In the control room, since 2015 Luca D’Attoma, an illustrious signature for wines of great elegance and drinkability. Manual harvest, very low yields, fermentation in wooden vats and terracotta amphorae, still on an experimental basis and subsequent aging in large barrels.

Montefalco Rosso Ziggurat Doc 2019 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. 70% Sangiovese, 15% Sagrantino, 15% Merlot and Cabernet Sauvignon. Runino with purplish nail. The imprint of Sangiovese is recognizable. Violet, cherry, raspberry, berries. Sweet spices, a hint of pink. Full and soft sip, very well integrated tannins. Clean and savory finish.

Montefalco Rosso Riserva Lampante 2018 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Selection of the same grapes as the Ziggurat. Aging not in barriques but in large casks and tonneaux. Red and black fruit, blackberry jam, dark spices, graphite, cinchona. Persuasive sip, dense and very subtle tannins. Clean and persistent finish.

Montefalco Sagrantino Docg Carapace 2016 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Black cherry, blackberry, licorice, lavender. Mentholated balsamic, cocoa. Velvety sip, ready-made, noble tannins and balanced with freshness. Very persistent.

Montefalco Sagrantino Docg 2008 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Concentrated garnet. Composed of blackberries, dried leaves, dark notes, licorice. Quick and powerful sip. Dense and velvety tannin. It does not suggest the long aging already carried out, confirming a possible further evolution in the bottle.

Montefalco Sagrantino Passito Docg 2016 | Tenuta Castelbuono – Lunelli. Dark ruby, impenetrable. Sour cherry and balsamic notes, dried flowers, cinchona, walnuts. Very soft, well integrated tannin. Fresh, agile, versatile even when served very cold.

THE CHARM OF HISTORY: TENUTA DI SARAGANO

An ancient and fascinating noble residence, with breathtaking views, which transports you to the atmosphere of the last century, including hunting relics, velvets, ancient books and memories. A timeless oasis, the scene of a cellar that is both ancient and modern.

The Saragano Estate of Count Pongelli Benedettoni offers a journey into the Umbrian tradition through solid, elegant and precise wines. And the experience is extended to the full with the magic of the charming Countryhouse La ghirlanda and the delights of the Bistrot La Ghirlandina. For an unforgettable experience.

Below are the tastings and here the article dedicated to the Saragano Estate, with insights into some peculiar themes, such as the unique geological characterization of the Saragano area and an intriguing etymological hypothesis on Sagrantino proposed by Count Riccardo Pongelli Benedettoni.

Spumante Brut Segreto di Famiglia | Tenuta di Saragano. Riesling Italico, Charmat Method. White flowers and citrus, accompanied by a subtle and creamy perlage. Drink easy, lively, cheerful. Extremely inviting.

Montefalco Bianco Doc 2020 | Tenuta di Saragano. Trebbiano Spoletino and Grechetto di Todi. Slight over-ripening specially sought, which translates into memories of yellow fruit in jam, then white pepper, dried aromatic herbs, sage. On the palate it expresses a clear softness and an enveloping structure, with a rather contained freshness in spite of a marked sapidity, especially in closing, but never bitter.

Montefalco Grechetto Montacchiello Doc 2018 | Tenuta di Saragano. Grechetto di Todi in purity, or Grechetto Gentile, but there is little gentle in such a severe and vertical profile: medlar, citrus, flint and brackish notes on the nose, rather vertical. Sip of remarkable structure, with a severe and tense acidity, which is followed by an important progression towards a finish that reveals almost a hint of tannin.

Umbria Rosso Saragano Igt 2019 | Tenuta di Saragano. Sangiovese and Merlot. Violet, plum, graphite, licorice. Sip with good vivacity, and hints of ferrous minerality.

Montefalco Rosso Doc 2015 | Tenuta di Saragano. Concentrated Ruby. Blackberry, Mediterranean scrub, sweet spices, tobacco, leather. Spicy on the palate, with a velvety and broad body. Remarkable persistence.

Montefalco Rosso Riserva Doc 2017 | Tenuta di Saragano. Not an easy year and a few thousandths behind it, however the story in the glass is anything but limited: plum, spiced balsamic, laurel, lavender, carob. Then cocoa, black pepper. Velvety sip, consistent with the aromas, with modulated acidity and well-integrated tannins in the drink.

Sagrantino di Montefalco Docg 2016 | Tenuta di Saragano. Concentrated, dark ruby. Floreality, blackberries in jam, burnt wood, basamic hints. Graceful, agile sip, strong with a perfectly balanced acid supply and extremely subtle and elegant tannins.

Montefalco Sagrantino Docg 2007 | Tenuta di Saragano. Concentrated garnet. Evolved hints of undergrowth, licorice root, bark and mentholated sensations. Juniper, mastic, tar. Sip of great balance, with perfectly calibrated acidity. Incredibly silky tannin. Final on notes of cocoa and mint.

Umbria Passito Tenuta di Saragano Igt 2019 | Tenuta di Saragano. Production for a few friends, not on the market, Sagrantino base. it has a purplish color, sour cherry jam, macerated roses, raspberry jelly, memories of leather. Tense sip, with an extremely measured and contained sweetness and a deep dynamic, supported by a very pleasant flavor.

THE LONGEVITY OF TREBBIANO SPOLETINO: CANTINA NINNI

During the Sagrantino 2018 Preview, Cantina Ninni proposes a vertical that confirms the undoubted longevity of Trebbiano Spoletino. And not only that: we discover wines of unprecedented elegance and deserving of a much greater success. Much more to study on clones and the use of wood. We talk about it with one of the most attentive and passionate winemaker: Gianluca Piernera.

Let’s taste a vertical of Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo. Vinified only in steel, unfiltered and not clarified, with low sulphite content definitively decrees the incredible evolutionary capacity of Trebbiano Spoletino. Sensations of hydrocarbons and incipient outsourcing, in a framework of absolute rigor, cleanliness, verticality, allow more than one diner to advance unexpected comparisons with other much more famous vines.

Here is the in-depth study dedicated to the Cellar.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2020 | Ninni winery. Straw yellow. Grapefruit, lime, anise and sage. Trampling youth in a vivid gulp. Important acid-savory backbone. Tense, clean and long finish.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2019 | Ninni winery. Straw yellow. Lemon leaf, moss, wildflowers, hazelnut idea. More introverted nose than 2020, while the sip reveals completely similar traits, with a good acid-savory vein and a citrine finish.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo 2018 | Cantina Ninni. Straw yellow tending to gold, bright. Incipient evolving hints towards notes of hydrocarbons, white fruit, anise. Almost spicy, savory with a slightly brackish finish.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo 2017 | Cantina Ninni. Intense straw yellow with golden reflections. Ripe yellow fruit, chamomile, hydrocarbons, white nougat, quince. Full, opulent and chewable sip. Lashing flavor on the finish.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo 2016 | Cantina Ninni. Brilliant gold. Chamomile, dehydrated lemon, aromatic herbs, beeswax, hydrocarbons. Rare complexity and olfactory depth achieved through impeccable evolution. Spherical sip, characterized by a hint of ginger that amplifies its dynamics. Endless ending. A champion, of the highest level.

Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo 2015 | Cantina Ninni. Intense, luminous golden color. Dried citrus fruits, oriental spices, camphor hints, anise, hazelnuts, hydrocarbons. Entry Velvety and equally persuasive the progression, not devoid of freshness, perfectly integrated, in a full and voluminous body. Very long, final with citrus and vegetable memories.

CONCLUSIONS: PERSPECTIVES FOR THE FUTURE

A growing wine sector in terms of quantity, quality and variety of the wine offer, a very good vintage with wines that in many cases are ready and enjoyable right away, and Trebbiano Spoletino which, still finding different stylistic interpretations, reaches very high qualitative peaks .

Then a rich gastronomic offer, landscapes and glimpses of rare beauty, an artistic and historical heritage to be discovered, substantiate the “Montefalco experience”, beyond wine, as a real lifestyle.

The magic of the wines and the territory of Montefalco, as well as the extraordinary work of the Consortium in recent years, are flanked by two novelties accompanying the Sagrantino Preview, which clearly mark the course for future years.

Since 2021, the Montefalco Wine Protection Consortium is the leader of the Temporary Association of Purpose called “The Wine Consortiums for Umbria” which brings together all the Wine Protection Consortia of the Umbria Region, namely: the Montefalco Wine Protection Consortium, the Consortium of Tutela dei Vini di Torgiano, the Consorzio Tutela Vini di Orvieto and the Consorzio Tutela Vini Doc Trasimeno, united in a project that aims to position the Umbria brand in an even more incisive way on international markets.

This action is accompanied by the right to insert the territorial indication “Umbria” on the label, in the name of an enhancement that wants to be homogeneous and unanimous. Starting from 2022, the four Umbria Protection Consortia presented themselves to the press in a unitary event: thus “Umbria in Preview” was born, an event divided into four stages, one for each Wine Protection Consortium.

Montefalco and Umbria, an ever stronger team.

1 Questa la valutazione assegnata dalla Commissione Interna composta dagli enologi del territorio e dalla Commissione Esterna composta ogni anno da giornalisti e operatori di rilievo internazionale (quest’anno a A A valutare la nuova annata del Montefalco Sagrantino Docg sono stati il giornalista Giancarlo Gariglio e Giampiero Cordero, sommelier del ristorante stella Michelin “Il Centro” di Priocca), presentata in occasione di “Anteprima Sagrantino 2018”, evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco.